Ricci, lisci, crespi o spenti. I capelli sono croce e delizia di tutte le jeune filles (et fils).
Passare alla morigerata pratica bio da una barbara tradizione a base di siliconi può forse lasciare un po’ perplessi all’inizio. Il capello perde gradualmente tutti i siliconi sotto i quali era affogato e può risultare più sporco e meno definito. Resistete! Dopo qualche lavaggio il capello si trasformerà radicalmente, splendente davvero in tutta la sua natura.
In tutto questo, comunque, ci sono alcuni trucchetti da utilizzare per consentire allo shampoo bio di agire in piena libertà. Intanto diluitelo sempre, senza eccezioni. La regola di solito è una parte di shampoo per due parti di acqua – ma è una proporzione variabile. Fate qualche prova. Tenete, quindi, un flacone vuoto sempre a disposizione.
Non agitate lo shampoo dentro la boccetta: perderà il suo potere “schiumogeno” (neologismi a pioggia, proprio). Shakeratelo piano, come farebbe James Bond con il suo Martini.
Applicate il prodotto direttamente sulla cute ben bagnata. Se potete evitate il passaggio palmo-capelli: essendo molto diluito rischiate di vederlo inghiottito dal gorgo della doccia.
Massaggiate con cura tutta la cute, ma dimenticatevi delle lunghezze: lo shampoo che cola durante il lavaggio basta tranquillamente a detergere; in questo modo evitate di annodare e sfibrare i capelli inutilmente.
Dopo lo shampoo, se volete applicare un balsamo o una maschera, preparate i capelli strizzandoli bene ma non tirar. Dopo aver tenuto un pochino il prodotto in posa ed aver sciacquato per bene, sentitevi Carmen Miranda e annodate un asciugamano in testa senza strofinare troppo.
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Il vostro severissimo e schiumosissimo,
Tiarè Staff